La base biologica di ogni acquario di barriera sono senza dubbio le rocce. Fino a qualche anno fa l'unica alternativa per avere una vasca perfettamente funzionante era rappresentata dalle rocce vive. Queste chiaramente avevano, e continuano ad avere, diverse fasce qualitative identificate da diverse caratteristiche fisiche. Negli ultimi anni il mercato è stato innovato da quelle che sono state definite come rocce sintetiche. Queste sono nate, molto probabilmente, per sopperire a un esborso economico legato all'acquisto delle rocce vive per l'avviamento di una nuova vasca che sembrava essere un ostacolo insormontabile per molti neofiti e aquariofili gia navigati e per la necessità di salvaguardare gli ecosistemi marini optando per una scelta ecosostenibile. Le rocce sintetiche hanno vissuto, come molte novità, un periodo di scetticismo che ne hanno rallentato l'utilizzo e la distribuzione. E qui, devo essere onesto, anche io rientro nella cerchia degli scettici... e in alcuni casi continuo ad esserlo!! Quali sono le caratteristiche delle rocce vive? Non tutte le rocce sono uguali! Quando si scelgono e si acquistano le rocce vive si devono valutare caratteristiche fisiche che ne identificano la qualità. Una caratteristica fondamentale è il peso. A parità di volume, una roccia che pesa piu di un'altra ci dovrebbe far capire subito la sua capacità "drenante" e la sua porosità. Piu una roccia è leggera e piu sarà porosa ed essendo tale avrà la capacità di "ospitare" una quantità di batteri superiore ad una roccia massiccia. Considerando che i batteri sono il motore per garantire la vita nel nostro acquario ritengo la porosità una caratteristica fondamentale. Un altro aspetto da valutare è conformazione strutturale perché l'obbiettivo di ogni aquariofilo è quello di ricreare, per quanto possibile, una rocciata naturale. Questo sarà possibile se andremo ad utilizzare delle rocce con molte cavità o aperture per garantire prima di tutto una migliore circolazione di acqua e poi per permettere ai pesci di "vivere" nella totalità il piccolo scorcio di barriera che abbiamo creato. Un'altro particolare da non sottovalutare è la necessità di posizionare i coralli e questo sarà possibile solo se avremo una superficie della rocciata eterogenea. Altra considerazione da fare sulle rocce vive è la biodiversità che viene ospitata. Oltre alla flora batterica, queste rocce porteranno nella nostra vasca una varieta di crostacei, alghe e animali bentonici che aiuteranno sia nella maturazione della vasca che nel suo mantenimento nel corso del tempo. Attenzione perche, come sempre accade, non è tutto oro quello che luccica. Se è vero che da un lato avremo una biodiversità di animali in acquario eccellente, dall'altro avremo anche un'alta probabilità di trovare tutti quegli organismi che in acquario possono risultare infestanti, parassiti o predatori. Stiamo parlando di organismi come aiptasie, nudibranchi, planarie, eunici e alghe infestanti. I tempi di maturazione di una vasca avviata con le rocce vive può variare da qualche settimana a qualche mese. Questa differenza temporale dipende fondamentalmente da due fattori. Il primo, come già abbiamo accennato poco fa, è la porosità che ne determina la quantità di batteri in acquario. Più è alta la superficie di colonizzazione batterica e più rapidi e efficaci saranno i processi metabolici e i cicli biologici che renderanno possibile la vita e la stabilità del nostro acquario. L'altro fattore, molto importante, è la quantità di materia organica che morirà durante il trasporto e che una volta immessa in vasca alzerà in quantità elevate nitriti e nutrienti che determineranno una crescita imponente di alghe filamentose. Niente di grave chiaramente. Stiamo solo parlando di tempi di maturazione allungati. Quali sono le caratteristiche delle rocce sintetiche? Le rocce sintetiche rappresentano l'evoluzione dell'acquario di barriera. Anche queste dal punto di vista qualitativo possono essere suddivise in più gruppi. Andiamo ad analizzare quali sono le caratteristiche che ne determinano la qualità. La costituzione fisica determinata dalla metodologia di costruzione è il fattore più importante nella valutazione di una roccia sintetica e ne possiamo identificare essenzialmente 3 tipologie: I conglomerati che sono costituiti da pietrisco e malta cementizia come legante, rocce morte o rocce calcaree che sono o rocce che erano vive e poi trattate o rocce prevalentemente calcaree modellate al fine di essere simili a quelle costituenti i fondali marini e infine le rocce a base sabbiosa che sono le più costose ma anche quelle più qualitative in quanto molto leggere e porose e sono modellate in modo naturale e a volte facilmente confondibili con le rocce vive. I vantaggi determinati dall'utilizzo di queste rocce sono molteplici. Prima di tutti abbiamo la possibilità di cementare in tutta tranquillità le varie rocce a disposizione studiando un hardscape che ci soddisfa sia in termini di layout che di utilità per supportare i coralli nonché per consentire una buona circolazione d'acqua assicurando cosi un'ossigenazione di gran parte della vasca. Un altro aspetto da non sottovalutare è la certezza di non avere, almeno in fase di avviamento, ospiti indesiderati che potrebbero procurarci non pochi problemi nella gestione futura della nostra vasca. I tempi di maturazione di una vasca realizzata con un Hardscape costituito da rocce sintetiche è variabile. Ovviamente dovremmo inoculare batteri nitrificanti e un supporto per lo sviluppo della flora batterica durante la fase di avviamento e aiutare la maturazione inoculando benthos vivo come zooplancton vivo (rotiferi, copepodi, mysys). Avere un Benthos molto popolato migliora l’efficienza della purificazione dell’acqua assicurata dalla grande attività degli "spazzini" e dei detritivori. Il popolamento della vasca con i pesci e con i coralli dovrebbe avvenire sempre successivamente ad una sufficiente colonizzazione batterica e bentonica in quanto in assenza di queste alcuni processi metabolici non sarebbero assicurati e di conseguenza si andrebbe incontro a problemi legati alla qualità dell'acqua e successivamente alla sopravvivenza stessa dei pesci e coralli. Ultimamente si utilizzano molto frequentemente le Marco rocks in quanto si prestano molto alla nuova tendenza dell'aquascaping applicato all'acquario marino. Personalmente non sono un fan delle rocciate che vengono create con queste rocce in quanto mi trasmettono la sensazione di artificialità estrema. E' da considerare, però, che una volta popolate e ricoperte da coralli l'effetto finale non è niente male. Non ho feedback sufficienti per poter discutere la qualità dal punto di vista biologico e quindi le mie considerazioni si fermano all'estetica. Quella che veramente trovo di scarsa qualità è composizione fisica delle "rocce conglomerato" come ad esempio le Aquaforest e le Caribsea. Sono pesanti e antiestetiche incapaci, inoltre, di fornire un substrato qualitativo per una colonia batterica. Le ultime sono quelle che, sempre secondo la mia esperienza diretta, assicurano un alto carico batterico e un layout molto naturale. Le rocce in questione essendo molto irregolari possono essere incastrate molto facilmente facilitando il processo di incollaggio.
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AutoriTommaso e Cristina, laureati in Scienze Naturali presso La Sapienza di Roma, compongono lo Staff di Hexacorallia. Archivi
November 2022
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